Si ricorda che tutti gli eventi sono gratuiti ma per motivi organizzativi è richiesta la prenotazione.

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Il progetto PIT-STOP nasce dalla volontà delle ACLI di Bergamo, dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Bergamo e della Provincia di Bergamo, di mettere a sistema un modello virtuoso capace di risignificare il concetto di lavoro e volontariato, attraverso una diversa concezione dell’occupato, non inteso esclusivamente come fattore produttivo ma anche come attore moltiplicatore di socialità per il territorio che abita.

Il sogno è quello di riportare il lavoratore al centro dell’ecosistema complesso in cui vive, e mettere così in relazione le diverse sfere di vita che lo circondano e di cui è parte. Pubblico, Impresa e Terzo settore, sono le tre sfere che tessono la rete con la quale la persona si interfaccia necessariamente durante l’arco della sua vita. Il sogno di PIT-STOP è di mettergli a disposizione la possibilità di fermarsi per alcuni momenti, donando del tempo per la collettività e recuperandone per sé stesso, per poi ripartire con un approccio rinnovato, un set di abilità potenziate e uno stato d’animo risollevato all’interno della vita lavorativa. Tutto questo durante il tradizionale orario lavorativo!

Il progetto PIT STOP prevede la possibilità di scegliere tra due formule, light e strong. La prima ipotizza quattro giorni all’anno di cui uno compartecipato dal lavoratore attraverso ferie e/o permessi e tre donati dall’impresa come permessi di cittadinanza attiva. La seconda ipotizza dodici giorni all’anno di cui tre compartecipati dal lavoratore e nove donati dall’impresa.

Mettere al centro il lavoratore sul luogo di lavoro, valorizzare i territori e le realtà che lo abitano, bilanciare i tempi di vita e di lavoro di una persona, prendersi spazi di confronto tra mondo profit e no-profit, creare una cultura del volontariato che accompagni le persone in tutte le tappe della loro vita, sostenere attivamente con risorse umane l’attività del terzo settore, attuare esperienze concrete di cittadinanza attiva: questi sono gli ambiziosi obiettivi che il progetto si pone.

UN PROGETTO DI:

“L’unione fa la forza,
molti pochi fanno un assai”

Nicolo’ Rezzara (1848-1915)

Il progetto Workflow – Incontro al lavoro nasce sulla scia della collaborazione territoriale attivata dalla Provincia di Bergamo per affrontare la crisi ucraina apertasi nel febbraio 2022. L’azione solidale innescatasi ha visto immediatamente le Istituzioni lavorare in sinergia su tutte le necessità contingenti.

Nell’ottica di offrire un’accoglienza vera e attenta alla dignità della Persona si è ritenuto da subito di considerare la dimensione occupazionale, cercando di superare in fretta una logica assistenziale e spostando le energie su un’azione più inclusiva; questa convinzione ha portato ad immaginare ed attuare un modello di collaborazione semplice ed efficace.
Provincia di Bergamo con i Centri per l’Impiego, Caritas Bergamasca con i Centri d’Ascolto, Confindustria Bergamo con le imprese associate ed il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci di Bergamo con gli Ambiti sociali, hanno concordato un percorso nel quale ciascuno assolvesse al proprio “ordinario” compito condividendo le informazioni raccolte, seguendo un flusso preciso e lineare.

Nel contesto dell’accoglienza e conoscenza delle persone giunte sul nostro territorio, si è previsto di verificare la possibilità e l’interesse di ciascuna di esse verso la ricerca di un’occupazione. Operativamente Caritas, i servizi sociali e ogni altra realtà associativa del territorio che riscontri le giuste precondizioni, segnala ai Centri per l’Impiego i nominativi affinché attivino i percorsi di presa in carico tecnica e di alfabetizzazione, laddove si renda necessario dopo specifico approfondimento delle competenze linguistiche. I profili, in termini di competenze, vengono poi inviati a Confindustria che li “presenta” alle imprese associate e ne riscontra l’interesse mirato ad una possibile assunzione. Contemporaneamente ne raccoglie le posizioni aperte, al fi ne di condividerle con il servizio mercato del lavoro della Provincia. L’inserimento di queste informazioni in modo regolare dà fluidità al sistema, velocizzando l’incrocio domanda/offerta o l’attivazione delle politiche attive più opportune.

Questo modello, nato ed applicato inizialmente ai profughi ucraini, ha la virtù di adattarsi a qualunque situazione, ordinaria o emergenziale, generale o riguardante particolari marginalità. Se è stato sperimentato su precisi mondi economici è oggi estendibile ad ogni area occupazionale e ad ogni livello di competenza. Certamente la prima fase di accoglienza, gestita con particolare efficacia da volontari, è un valore aggiunto del progetto, ed il modello che ne consegue diventa particolarmente prezioso in contesti di fragilità, scarsa autonomia e difficoltà di accesso ai servizi.

UN PROGETTO DI:

“Anima mia canta e cammina,
anche tu, oh fedele di chissà quale fede
oppure tu uomo di nessuna fede,
camminiamo insieme
e l’arida valle si metterà a fiorire.
Qualcuno,
colui che tutti cerchiamo,
ci camminerà accanto.”

David Maria Turoldo (1916-1992)

COLLABORAZIONE TRA CENTRI
PER L’IMPIEGO E RETE LAVORO

La collaborazione tra i Centri per l’Impiego della Provincia di Bergamo e gli sportelli Acli Rete Lavoro nasce nel 2022 con l’obiettivo di sviluppare una rete capillare di punti di accesso sul territorio rivolti ai cittadini in cerca di lavoro mediante la costruzione di una stretta interazione fra i servizi pubblici, privati e del terzo settore.
La sinergia tra gli operatori dei Centri per l’Impiego e i volontari degli sportelli Acli Rete Lavoro genera una prima importante risposta alla “sfida della prossimità” richiesta dal PNRR. La cooperazione tra i due enti si traduce, infatti, in una presa in carico integrata dell’utente che manifesta bisogni di natura economica, sociale e occupazionale. I cittadini che cercano assistenza rivolgendosi agli sportelli Acli Rete Lavoro trovano una più ampia risposta alle loro necessità grazie all’intervento degli operatori dei Centri per l’Impiego che offrono loro un accesso diretto e semplificato ai servizi specialistici di orientamento, formazione e di politica attiva.

UN PROGETTO DI:

“Ricordiamoci che è alle persone che
dobbiamo pensare e non spetta noi
giudicarle. Per ora il nostro impegno
dovrebbe essere quello di assicurare
loro un luogo in cui possano trascorrere
giorni di serenità, che è il primo momento
importante. Poi bisogna trovare loro un
lavoro, offrire un’alternativa che è anche
nuova proposta di vita”

Betty Ambiveri (1882-1962)